Thursday, September 18, 2008

Alla tua!



Questa è l'unica foto che ho di Roberto, ora.
Altre me ne farò dare (finalmente, dopo anni di attesa), le prenderò dalla rete. Guarderò nell'attesa con occhi nuovi quelle appese in teatro, nelle cornici di Ikea. Così vicine a quella che oggi riposava sulla sua bara, tra i fiori, con indosso solo un vezzoso naso di gommapiuma, da clown.
Le guarderò con occhi nuovi perché adesso andrò a cercare, lì in mezzo, il viso non di un amico, ma di un compagno di viaggio. Reale e teatrale. Un guitto, picaro, teatrante come me; ma molto più in là con gli anni del sottoscritto, e per questo ancora più degno d'ogni lode. Non che sia morto vecchio, tutt'altro, è morto giovane.
Giovane dentro, per quella forza e quell'energia che aveva e che sapeva far trasparire dalla sua umana fragilità. Quella forza che, pur vedendoci solo a teatro, appoggiava sulle sue paure di non farcela, sui ripensamenti, e mi arrivava.
M'è arrivata di sicuro al festival di San Cleto, quando recitava a tutta birra la difficile filastrocca della Santa Buffanta e Mario gli è andato a fare il sottofondo con l'organetto.
Ho avuto la fortuna di essere dal lato giusto in quel momento, e di vedere la sua faccia passare dal "che cavolo...?" al "e adesso che faccio?" e poi allo "però... ci sta bene" ed infine al "evviva!". Dallo sconcerto all'entusiasmo, passando per il lasciarsi andare.
Questo m'è venuto in mente, quando mi hanno avvisato via sms. La Santa Buffanta e il suo ventaglio d'espressioni, la gioia di scoprirsi accompagnato, e la mia meraviglia. Meraviglia, senza pensare: come un bambino. Ecco, ad Ancajana/Roberto devo uno dei rari momenti in cui son tornato bambino.
Bambino io, bambino lui in quel momento; ecco perché so che, se non è tutto finito, può andare dove vuole, Roberto. E se anche fosse tutto finito, questo non sarebbe del tutto vero. Perché continuerà ad affacciarsi dai ricordi, dalle fotografie, dai visi del laboratorio Saltymbanco che si chiamerà Ancayana per lui.
Mi resterà il rammarico di non averlo visto nell'ultimo spettacolo.
Mi torna in mente, invece, il finale piratesco dove tutti si lanciavano in mare per abbandonare la nave, e nuotavano verso riva. E c'era Ancajana, tu.
Ecco Roberto, io non so se la vita finisca là dove si tocca la sponda; ma se così non fosse, tu continua a farlo nuotare il tuo Ancajana, verso le sponde della Toscana dov'era diretto. E se il tuo pirata ammutinato dovesse mai salire a riva, e incontrare qualcuno, tu fagli mettere il naso da clown e recitare la Santa Buffanta: troverai una buona locanda, e mille storie da raccontare.
Ciao,

Enry

PS: al tuo funerale ho incontrato un tuo collega, che anni fa cantava con me a coro. Sai le risate che ci saremmo fatti, a scoprire che giri incredibili ci riserva la vita...

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