Monday, October 12, 2009

III Incontro Ludyka

Martedì 13 Ottobre, III Incontro dei giullari Ludyka.
Affronteremo la Ritmica, il Movimento e le logiche 'filosofiche' del CORO, che sono Connesse con il TEMA del 'Povero' nomade osservate nell'incontro precedente.
CORO GRECO (in generale):
Il coro (detto specificamente coro greco) è un elemento fondamentale del teatro dell'antica Grecia. L'esibizione del coro costituisce, fino alla nascita della tragedia, l'avvenimento principale delle dionisie, le festività annuali in onore del dio Dioniso.

I coreuti, originariamente dodici in seguito portati a quindici da Sofocle, eseguivano passi di danza cantando o recitando ditirambi, prima frutto di un'improvvisazione poi, nel VI secolo a.C. organizzati in una forma narrativa. Essi erano guidati dal corifeo, che spesso si esibiva autonomamente, ribadendo o ampliando quanto detto dai coreuti.

La forma tragica nasce dall'esigenza di strutturare l'esibizione del coro in forma dialogica, fornendo al corifeo un interlocutore (l'hypokrités), l'attore. Secondo la prassi teatrale greca, il coro entrava dalle parodoi, i corridoi posti tra la cavea ed il palco, per restare nell'orchestra per tutta la durata della rappresentazione. Qui, come un unico personaggio rappresentante la collettività, riassumeva e commentava la vicenda o tra sé e sé, o interloquendo con l'attore. Nel teatro del periodo ellenistico il coro perse di importanza, ed infatti lo spazio dedicato all'orchestra diminuì. Il passaggio dal dialogo con l'attore al commento autonomo era segnato da alcuni movimenti codificati: la strofe, ovvero il movimento dal palco all'altare di Dioniso al centro dell'orchestra, la sistrofe, il movimento attorno all'altare stesso e l'antistrofe, il movimento dall'altare al palco. Rappresentando la comune cittadinanza, il coro indossava abiti quotidiani e maschere non troppo vistose, tranne nei casi in cui doveva rappresentare esseri mitologici (ad esempio i satiri) o uomini appartenenti a popoli stranieri.

Ai tempi delle prime tragedie di Eschilo c'era un solo attore, ed il coro era ancora l'elemento più significativo della rappresentazione. In seguito, nel corso di pochi decenni, si aggiunsero prima un secondo attore, e poi un terzo. L'aumento del numero di attori disponibili diminuì a poco a poco l'importanza del coro e lo spazio dedicatovi dalla drammaturgia, fino a che nel periodo ellenistico, con la commedia nuova, esso non venne più inserito nel testo drammatico.

Forma BASE del Coro: Corpo ampio a stella, con maniche e stoffe cadenti. Se si cammina verso sinistra (gamba destra incrocia davanti) ma si resta in Linea e le braccia fanno un Arco contrario, da destra verso sinistra.
PUTAR (dalla danza balinese), una mano poggia allo Sterno di taglio, mentre l'altra spinge l'aria ampia, come spostasse una tenda. Il peso si sposta sul piede che segue il braccio in movimentop, mentre l'altro si alza. Si ruota su un'unico piede, come in Piroetta.

- Nell'Ampio semicerchio dei Coreuti, 7 'Terre' Ritmiche e di stile:
Al Centro il Basso continuo - grancassa : Batte l'Uno su 4 tempi, con un saltello che quando sale abbassa le Braccia/Ali e quando Cade al contrario le Solleva. Sempre FORMA BASE del Coro!
A destra del pubblico la Casella A : Danza Africana della Mezzaluna con sporcatura balinese del Putar. Ruotando a spicchi brevi, Battono l'Uno e il Tre, ma la mano libera Carica su Due e Quattro.
Ancora a destra la Casella B : Danza Mimo francese, spezzata e tagliata, in movimenti laterali (profili) che battono l'Uno, il Due e il Tre, mentre il Quattro è in silenzio ed è uno sguardo frontale.
Ancora a destra, l'ultima, la Casella C : dalle danze indiane e balinesi, la sequenza del Bacio. Mano sinistra sullo sterno ma verso il cielo (Dono), la destra a vettore verso il Cielo, verticale (l'Anima), la testa si affaccia (sin-dex-sin) scendendo e poi risale. Ogni colpo muove 1 sonaglio. Batte tutti i colpi, con il Quarto diverso perchè scandito dal sonaglio di sinistra
- Verso sinistra, la prima, la A : Sequenza della Scala di Pina Bausch e danza contemporanea. Scale (di ogni forma e tipo) a scendere o salire, con espressionre mimica tenuta e patetica. Battono su 12 rintocchi il Quattro, l'Otto, e il Dodici.
A sinistra, Casella B : la Sequenza del Gallo, di Pulcinella ed Arlecchino, con 8 colpi, tutti battuti.
Per finire a sinistra, la Casella C : la Rotazione del Derviscio, con mano destra che scandisce con piattini o campane il colpo sulla Gonna. Sguardo al cielo, braccio sinistro al cielo, mano ad afferrare con le dita la Linea d'Equilibrio del Cosmo. Spirale dal basso in 12 lievi tocchi, batte libero, a caso, ma l'ultimo, il 12 TUTTI/E assieme!

Ripasso danza de 'Lu Sule Calau' e piccolo sviluppo.

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